tessuti indiani Phulkari

Phulkari: scialli ricamati del Punjab.



I Phulkari in particolare sono grandi scialli ricamati realizzati nella regione del Punjab, che si divide tra Repubblica indiana e Pakistan, e dell’Haryana. Sono costituiti da due o tre pezze di tela di cotone grossolana, larghe circa 50 cm. Un tempo la tela, detta khaddar, era tessuta a mano dagli uomini, ed aveva un forte valore tradizionale legato all’indipendenza dalla Gran Bretagna, dopo che Gandhi aveva esortato la popolazione a filare e tessere da sola il tessuto per i propri vestiti, rifiutando i cotoni prodotti dall’industria britannica. I teli erano poi tinti in diversi colori, per lo più di un rosso mattone, simbolo di prosperità e fertilità; ma anche nei più rari marrone, blu e nero, ottenuti dall’indaco.

Il ricamo veniva eseguito dal rovescio, con fili di seta non ritorti, che quindi appaiono più brillanti e splendenti rispetto a quelli torti, ma che sono molto più delicati. I punti utilizzati erano diversi: punto filza, punto rammendo, punto lanciato circolare ma soprattutto punto piatto e raso, che permettevano di ricoprire lo sfondo di cotone più economico e rozzo con una superficie estesa di ben più ricca seta, che in fili risultava comunque più economica di un’intera pezza di tessuto in seta. Un ulteriore risparmio si otteneva con un punto raso e piatto solo di superficie, che non replicava l’intero disegno sul retro, ma lo completava solo sul lato visibile. I fili di seta erano anch’essi colorati, di giallo-oro, rosso, rosa, viola, verde e bianco.



Il termine phulkari significa ‘lavoro floreale’ ed è dovuto alla ricchezza dei disegni che venivano ricamati dalle donne su questi ampi scialli. Di solito, una buona parte dello sfondo di tela rimaneva visibile negli scialli usati con maggiore frequenza. I phulkari riservati alle occasioni speciali si chiamavano invece bagh, ‘giardino’, ed avevano l’intera superficie dello sfondo ricoperta da ricami rilucenti che rendevano invisibile la base del tessuto.



I disegni ricamati che possiamo ammirare ancora oggi sono diversi a seconda della comunità che li ha prodotti. I phulkari indù presentano sia piccole parti geometriche che diversi elementi figurativi, tratti dalla vita quotidiana. Si distinguono alcune tipologie, come i sainchi phulkari che presentano stilizzazioni di piante, animali, gioielli, tavole da gioco con i dadi, accessori da cucina, attrezzi agricoli, scene di vita quotidiana quali uomini intenti ai lavori agricoli o donne in conversazione o che zangolano il burro. Molte di queste immagini, seppur riprese dalla quotidianità, rimandano a significati più profondi, legati ai miti, ai simboli e alle credenze religiose: un loto al centro di alcune composizioni, per esempio, rimanda alla manifestazione dell’universo che è paragonata simbolicamente allo sbocciare del fiore.